The Rachel Zoe Project...again!

mercoledì 30 settembre 2009

Dillo con parole “loro”

Ogni settore, ogni campo della creatività e della scienza, ha il suo glossario. Il suo insieme di termini che in maniera univoca e senza fraintendimenti, permette di esprimersi al meglio, perfettamente, in ogni circostanza.
Naturalmente, va da sé, che anche la moda ha il suo vocabolario, di espressioni e parole, effervescenti e colorate, che cambiano al cambiare delle stagioni, durando il tempo di una passerella.
Per chi ha dunque voglia di provare a parlare come i famosi glitterati - badate bene, non si parla più di fashionisti- ovvero con il gruppo di “beautiful people”, cui ci ispiriamo e che tali termini ormai masticano da tempo, ecco di seguito una serie di “parole chiave” di cui avrà bisogno, oggi, per farsi capire e per cercare, semmai, di guadagnarsi un posto al sole tra di loro.

Per affermare che una cosa è bella, basta dire con un semplice gridolino: “It’s to die 4 (is tu dai for) ”. Letteralmente, “è da morire”. E si usa per indicare l’esser pronto addirittura a mettere a rischio la propria vita, pur di averla. Esemplare.

Per asserire, al contrario, che una cosa ci sta bene, l’espressione anglosassone “Cool” (cuul, carina) non basta. Bisognerà rafforzarla con termini del tipo: “Insane” (insein, pazzo, in senso positivo).
Se una cosa ci sta male, invece, il nostro amico/a, aspirante glitterato, dovrà urlarci contro un chiaro e forte: “No way” (no wei). Della serie, in nessun modo ti permetterò di uscire in questo stato. Categorico.
La cosa che sembra esserci stata costruita addossa, è totalmente “Into you”, mentre se semplicemente è in linea con il nostro stile del momento, sarà “In the mood” (in de mud).
Poi c’è il suffisso “High” (hai), erede del nostro super. “High” è come il jeans, va con tutto e tutto può esser “High”. Di gran moda è “Highfashion” (hai-fescion), di tendenza è “Highstreet” (hai-striit), nuovo è effervescente sarà “Highenergetic” (hai-energetic). Come sua variante, c’è l’hot! Una cosa è tale, quando è stuzzicante, glamour, sexy e seducente. Da ricordare.

Per evitare equivoci, rileviamo che il trend di quest’anno è un pizzico bad. Ma, badate: non nel senso di brutto visivamente, ma nell’accezione di cattivo, trasgressivo. Trasandatamente chic, malandatamente couture. Più chiaro di così…
Nel salutarsi, infine, insieme al classico Ciao/ Hi (hai), si richiede un grosso e sonoro I love You, giusto per ricordarsi che nell’ambiente del fashion si vogliono tutti un mondo di bene. Romantico.

Vi sfidiamo, in conclusione, a provare e magari riuscire a scrivere anche solo due righe che abbiano un senso compiuto, con una serie di queste espressioni.
A chi ci riuscirà: chapeau! Tanto di cappello!



Per chi non è d'accordo...ecco di seguito un esempio significativo: una puntata el "The Rachel Zoe project"!!!







video source: lulu and your mum

Just one question:::

martedì 29 settembre 2009

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source: luisa via roma

Ispiration board: Studds&Rock

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source:jakandjil

To die 4: Dr Martens + Comptoir des Cotonniers

domenica 27 settembre 2009

Nere: le ho avute per anni. Le cercai ovunque e una volta trovate, non ho mai smesso di averle su. Almeno fino a quando mia madre, un dì di autunno, decise che era il momento di dirgli: "Addio".
Con la suola consunta, un bullone nel tacco sinistro che cigolava - a mo' di carro armato- ogni volta che mi muovevo, i lacci consunti e sfibrati, le mie Doc Martens, in realtà, un pizzico di riposo se lo meritavano.
Rosse/bordeaux, ce le aveva la mia amica, invece. A pensarci bene, ce l'ha ancora, conservate come un cimelio, a cui io faccio una corte spitata ormai da tempo, pur sapendo che nemmeno questo post la smuoverà dal regalarmele. Come biasimarla... le doc martens non si regalano!!!
Bianche, invece, non mi sono mai piaciute, forse per il timore di rovinarle subito al primo graffio, alla prima caduta ( da giovane, cadevo sempre).
Ecco perchè quando ho visto il modello grigio topo, leggermente lucido, realizzato dal brand di classe francese "Comptoir des Cotonniers" in collaborazione proprio con la Dr Martens, un brivido mi ha attraversato la schiena: le voglio!
Voglio le docs grigie, me le merito e saranno mie!

Black: I have had them for years. I looked for them everywhere and once I found them, I never took them off. At least until my mother, one day, during fall, decided it was time to say "Goodbye".
With the sole worn, a bolt in the left heel that squeaked - like a tank every time I moved- the laces frayed and brittle, my Doc Martens deserved a little rest.
Red / burgundy: my friend had that model, instead. I think she still owns them, preserving as a relic, to which I make a ruthless court, knowing that even this post won't convice her to let them go in my closet. How to blame ... the doc martens can't be given to someone else as a present!
White: I never liked them, perhaps for the fear of ruining them soon at the first scratch, the first fall (as a teen, I always fell down).
That is why when I saw the gray model, slightly polished, painted by the French brand "Comptoir des Cotonniers"in collaboration with Dr Martens, a shiver went through me back: I want!
I want thegray docs and sooner or later: they'll be mine!

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Fatti più in là...ah ah

venerdì 25 settembre 2009

Al London Fashion week, durante lo show del brand "Twenty8Twelve" di Sienna e Savannah Miller, si è verificato l'inenarrabile: la regina di ghiaccio della moda, Anna Wintour, è stata costretta a dividere la scena e il front row, con due neo-lolite del fashion system, Pixie Gedolf e Alexa Chung. Dopo quarant'anni di onorarata carriera a servizio dei grandi della moda, dopo aver decretato sconfitte e successi dei più importanti nomi del fashion businnes, Queen Anna ha dovuto arrendersi ad una legge incontrastabile: lo scorrere del tempo. Non tanto per l'emergere del prime (vabbè, diciamo seconde rughe) quando per la nascita di un nuovo tipo di spettacolo. Quello che premia le giovani icone, le elegge a principesse di charm ed eleganza, anche se si presentano ad una sfilata con le Doc Martens ai piedi e il trucco sfatto.
Povera Anna, i tempi sono cambiati...purtroppo anche per te!
ps pagherei oro per sapere cosa le frullava per la testa, mentre le modelle sfilavano in passerella...

At the London Fashion Week, during theTwenty8Twelve show by Sienna and Savannah Miller, the unspeakable happend: the ice queen of fashion, Anna Wintour, was forced to share the stage and the front row with two of the fashion system neo-lolite, Gedolf Pixie and Alexa Chung.
After forty years of honorable career, having decreed setbacks and successes of the biggest names of the fashion business, Queen Anne had to surrender to an incontestable law : the passage of time. Not so much for the emergence of the first (okay, let's say second wrinkles) but for the birth of a new type of show. The one that rewards young icons, elected princesses of charm and elegance, even if they arrive at a fashion show with Doc Martens on the feet and unmade make-up .
Poor Anna, times have changed ... unfortunately for you too!
ps god know what she was thinking while the models hit the runway...

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...

giovedì 24 settembre 2009

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Sì...la voglio!!!

Ok, adesso vi sembrerò una di quelle ragazzine un po' fuori di testa, di quelle che idolatrano Hello Kitty, se ne ricoprono da capo a piedi e vanno in giro emettendo ridicoli gridolini di gioia ogni volta che in giro per strada incontrano un oggetto rosa, dalle buffe sembianze, che fa tenerezza al solo sguardo. Fatto sta che io - presa addirittura in giro da mia sorella quindicenne, purtroppo per me sono un pizzico più vecchiotta- appena l'ho vista non ho potuto fare a meno di provare la stessa sensazione di un bambino di fronte ad una vetrina colma di leccornie:estasi pura. Lo ammetto, e non mi interessa se vi farò ridere: a me questa tastiera rosa, dal nome esplicativo "keyboard for blondes" ( io aggiungerei anche "for no-blondes"), piace moltissimo e concordo con chi ha detto e scritto che è "a very glamourous and important thing to have". Se visitate il sito poi, ( qui), avrete due alternative: o correrete subito ai ripari sparandovi una lettura di Dante fatta da Begnini, giusto per far risalire il vostro livello di autostima culturale, oppure comincerete a sorridere grazie a quella vivace energia civettuola che traspare dal web, guardando il mondo con occhi diversi. A cuore, cioè, e pieno di allegria.

Riconosciuta perfetta anche dall' "American Blonde Association of America" questa tastiera è in perfetto stile Barbie - di cui copia anche la caramellosa tinta rosa vivo- e in totale linea con l'idea che la maggior parte delle donne ha dell'aggeggio per il texting al pc: un semplice marchingegno che ti permette di chattare e fare gossip online, soavemente stravaccate sul divano di casa... A confermarlo, oltre la barra spaziatrice "I need more space", i tasti "useless" ( quelli per capirci che veramente nessuna di noi ha mai usato), quello "OPPPSS" ( va da se che è la classica freccia che cancella tutto), ecc. ecc.

Ok. You can laugh and think that I'm silly, but I have to admit it: to me this pink keyboard, clearly named "keyboard for blondes (I would add" for non-blondes "too), is amazing. I love it and I agree with whoever said and wrote that is "A very glamorous and important thing to have."
If you visit the site then, (here), you have two options, either immediately run away to listen a lecture of Shakespere, just to bring back your level of cultural self-esteem, or begin to smile thanks to the vibrant energy that transpires from the webpage. Approved
by the 'Association of America American Blonde", this keyboard is in perfect Barbie style, like its candy-colored pink design and its keys: the space bar "I need more space," the key "useless" (refered to those pc key none of us as really never used), the "OPPPSS" (that of course is the classic arrow that slowly removes all) ETC. ETC.

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Io la trovo adorabile e voi?
Love it and you?

save the date

mercoledì 23 settembre 2009

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Jeggins: istruzioni per l’uso

lunedì 21 settembre 2009

Sono la variante modaiola del popolare detto “due piccioni con una fava”, la capacità fashionista, cioè, di prendere con un solo concetto – ma forse bisognerebbe dire prodotto- altri due: il leggins e il jeans.

Da questo esemplare connubio nasce il jeggins appunto, che muovendosi a metà strada tra il primo e il secondo indumento, promette quest’inverno di far ridere di gioia e piangere di amarezza tutte quelle che in un modo o nell’altro gli si accosteranno.

Perché se il jeggins, dal jeans prende l’aspetto ( la sembianza di tela di Nimes), del leggins prende tutto il resto. Vale a dire: il fatto di essere attillato, di evidenziare le forme, di risaltare anziché coprire la figura.

Caratteristiche queste che piacciono alle celebrities d’oltreoceano, che da quest’estate, ne hanno già decretato il successo.

Svariate sono le volte in cui si sono fatte immortalare, infatti, con indosso questi nuovi ibridi-a-porter, facendo tremare noi povere donne mediterranee normodotate che sceglievamo il leggins in rare occasioni ( leggi: unite a maglie extralarge e vestiti enormi) e i jeans in tutte le altre ( con le camicie, con le scarpe da passeggio basse, quando non avevamo altro da mettere, ecc.).

L’esperienza ci insegna però che mai dire mai, senza almeno tentare. Dunque, proviamoli: sti’jeggins! Che cosa ci potrà mai succedere?

Pronunciandoli a voce alta il suono può sembrare sì sgradevole, ma alla terza volta già diventa familiare, per cominciare.

Sicuramente poi saranno più comodi degli skinny – essendo come dei fuseaux si infilano che è una meraviglia- e decisamente ( speriamo) più economici; sono di cotone, per carità.

Per quanto riguarda infine la loro unione con altri capi di vestiario, suggeriamo di seguire le solite regole valide per i vecchi leggins: mai con maglie e t-shirt troppo corte, sempre con maxi dress e pullover capaci di coprire la zona x ( fianchi e addome) e di evidenziare quella y ( gambe e ginocchia).

Prima di comprarli verificate che l’effetto wurstelone ( dicesi quando il capo è troppo stretto sulle cosce, evidenziandole oltremisura) sia scongiurato e ricordatevi come non più tardi di due anni fa, eravate tutte disgustate dal pensare che i leggins stessero rifacendo il loro ingresso sulla piazza. Ora guardatevi addosso: non è proprio un leggins quello che avete su o quello che vi fa l’occhiolino dall’armadio? Bene. Avete la vostra risposta.

Prima o poi li amerete anche voi, quindi che senso ha aspettare tanto?


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Retro ( Ispiration)

domenica 20 settembre 2009


"Piove. Devo uscire, ma piove.
Piove da circa tre ore e da circa tre ore devo uscire. Una commissione, che avevo dimenticato di fare, altrimenti dato che piove, non sarei uscita.
Uffa, ma perché piove?!? Mi si gonfiano i capelli, mi viene l'animo blu e comincio a vestirmi male. Odio quando piove. Eppure... Ok altri cinque minuti, spengo il pc e scendo. Dovrò, prima cercare l'ombrello però, sai com'è piove.
Vado.
Vi ho detto che qui piove, vero????"
"It's raining. I have to go out, but it's raining.
Raining for about three hours and it's about three hours that I have to leave. A committee, which I had forgotten to do otherwise because it's raining, I would not go out.
Ugh, why it rains?!? My hair go curly, I get a blue mood and began to dress badly. I hate when it rains. However ... Ok, another five minutes, I turn off the PC and go downstairs. UPPS, I have first to look for the umbrella, you know it rains!!!
Going.
I told you that it rains here, right ????"

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Perdonatemi, ma quando piove sono troppo sconnessa. A domani, sperando che non piova ;)
( ecco il mio flusso di pensieri in libertà mentre postavo questa foto, sono grave?)

Forgive me, but when it rains I go crazy. See U tomorrow, hoping it does not rain;)
(Here are my thoughts flowing freely while posting this picture, am I serious?)

source: FFFFound

So cute!

sabato 19 settembre 2009

Deliziose, golose, morbidose, accattivanti, stilose - e chi ne ha più ne metta, non mi sovviene nessun altro aggettivo al momento- sono le Louis Vuitton Bunnies...to die4

Delicious, smooth, attractive, stylist: the Louis Vuitton Bunnies are having good time ...
Love Them ;)

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source: style

Lovely Brides

venerdì 18 settembre 2009

Fanno un po' giovane contadinotta mormone, è vero. Ma le trecce sono sempre state nella mia vita. Forse perchè la nonna mi pettinava così i capelli da bambina oppure semplicemente perchè sono la mia ancora di salvezza dopo uno shampoo homemade che mi fa sembrare una pazza isterica, fatto sta che io le adoro. Queste poi sono prese dal backstage della sfilata di Wang, quindi sono uberchic!
Da provare!


They do a little "young Mormon ladies", it is true.
But the strings have always been in my life.
Maybe just because my grandmother so combed my hair as a child,
or simply because they are my lifesaving after a homemade shampoo
that makes me seem like a hysterical mad, the fact is that
I adore them.
These then are taken from the backstage of Alex Wang's fashion show,
so they're uberchic! To try on!
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source: the cobrasnake

In love

giovedì 17 settembre 2009

Da quando ho scoperto "The Rachel Zoe project" la mia vita non è più la stessa.
Mi sento come Alice che inseguendo il coniglio bianco, si ritrova catapultata nel paese delle meraviglie. Solo che il mio coniglio si chiama LuLU e il mio paese dei balocchi è l'ufficio-armadio di Rachel. Per chi non conosce Rachel, faccio un breve riassunto. Rachel Zoe è una stylist americana, nota soprattutto per aver vestito e rese celebri personalità del calibro di Nicole Richie, Mischa Barton, Kiera Nightely ecc.ecc. Dal 2008, ha preso parte ad un telefilm documentario sul suo lavoro di personal shopper e assistant di tali celebrità, programma televisivo di cui io ho scoperto l'esistenza ( ahimè) solo qualche giorno fa.
Ma perchè nessuno me l'aveva detto???
Cqm ho rimediato guardando le poche immagini reperibili sul web. Sono senza parole, tutti quei vestiti, tutte quelle scarpe a disposizione di chi si reca a chiederle aiuto e preziosi suggerimenti di stile. Che poi riflettendoci è la solita storia di "chi ha denti non ha pane e chi ha pane non ha denti": come è possibile che una come Liv Tyler non ha vestiti? Dai, non si può sentire!
Vi lascio alle immagini, naturalmente è inglese, ma so che voi - amiche blogger- siete international, dunque:ENJOY



Since I discovered "The Rachel Zoe Project", my life is no longer the same.
I feel like Alice, when chasing the white rabbit, discovers herself catapulted into Wonderland. The only difference is that my rabbit is called LULU and my country of toys is Rache's office-closet. For those unfamiliar with Rachel, I'll do a quick summary. Rachel Zoe is an American stylist, known for her job in dressing and make famous personalities such as Nicole Richie, Mischa Barton, Kiera Nightely etc.etc. Since 2008, she took part in a TV film documentary on her work as a personal shopper and assistant of these celebrities. A TV program, of which I've discovered the exsistance, only a few days ago.
Why nobody told me about it???
I remedied looking at the few images I found on the web. I am speechless: all those clothes, all those shoes available to those who just come to ask for help and valuable suggestions of style.

I leave you with the pics, enjoy






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E alla fine arriva il…Blazer

martedì 15 settembre 2009

E alla fine arriva il…Blazer

“Ancora tu…ma, non dovevamo vederci più”, ci rimbomba in testa questa frase della celebre canzone di Battisti, nel ripensare a quel blazer, appena tirato fuori dall’armadio. E’stata, in realtà, un’emergenza, un primo brivido di freddo a farci rincontrare. Non c’è niente, infatti, come il capo dall’allure british e il carattere internazionale, che può salvare la giornata, appena fuori il caldo torrido dell’estate lascia il posto ad un leggero venticello autunnale, che la pashmina da sola non riesce a tamponare.

Decretato da tempo capo unisex, è noto che viene indossato indifferentemente da uomini e donne, che spesso lo rubano ai loro compagni, il blazer è uno di quegli accessori senza tempo, che riescono ad esprimere classe e raffinatezza in qualsiasi occasione, in qualsiasi circostanza.

Nonostante l’immutabilità dell’animo, però, un pizzico di pepe ci vuole, e la giacca-balzer accettata la sfida, si è saputa evolvere, passando dai classici tre bottoni e il vellutino a coste ( ancora must indissolubili) a modelli più legati al nostro tempo, più contemporanei. Dal boyfriend ( amico del jeans ed evoluzione della tradizionale giacca da uomo) al modello blazer ma riveduto e arricchito di borchie, spalline, dettagli preziosi, c’è una serie infinità di possibilità.

E al di là delle alternative, i dettagli caratterizzanti il nuovo blazer sono facilmente riconoscibili, ad un occhio attento: spalle più larghe, tagli ultralineari, forme modellate sulla vita per le donne ma lunghezze comode, per essere indossati anche dai maschietti.

Portato con una camicia, magari con collo a fiocco, per chi ama lo stile bon-ton, si trasforma in un capo “trasgressivo”, da disco più che da ufficio, se unito a cinture puntellate e stiletto vertiginosi. Lui, a sua volta, lo indosserà con la classica polo per un look da giorno, mentre di sera con una tshirt “arrabbiata” si unirà alla sua partner per una serata tutta rock and roll.

Ancora. Con le maniche a tre quarti, i profili del colletto in evidenza, i quattro piuttosto che i tre bottoni, il blazer si è guadagnato il suo posto nell’olimpo dei pezzi da avere quest’autunno.

Con i jeans e le scarpe da ginnastica, con le decolletes alte e i vestitini romantici, con gli harem pants e gli stivaletti alla caviglia, con la mini e/o la maxi gonna, non c’è limite alla sua versatilità.

Da comprare, se volete un capo multiuso e superglam.

Non pensateci tanto, però, vanno letteralmente a ruba.


Which kind of jacket are U?



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source:style

Get the look: Alexis Bledel

lunedì 14 settembre 2009

Alzi la mano chi non ha mai visto, neanche per una volta il telefilm "Gilmore Girls".

Impossibile direi, dato che su Sky, le due protagoniste Lorelai ( Lauren Graham) e Rory ( Alexis Bledel) spuntano come i funghi ogni due tre settimane, con le loro vicende zuccherose e le loro vite sui generis, condite di fitti monologhi tra l’ironico e l’assurdo, non sempre facilmente condivisibili ( io a volte non riesco a seguirle, parlano troppo veloce, ad esempio).

Il motivo di questo cappello è semplice: io, Alexis Blendel-Rory me la ricordavo come nel telefilm. Una piccola ragazza, dolce ed educata, gentile ed intelligente, che girava per le vie di Stars Hollow avvolta in improbabili maglioncini di lana dai mille colori e scarponcini di suede marroni, degni di Anette, quella del cartone animato.

Poi me la ritrovo qui, da Alexa Chung, tutta in tiro, vestita “moderna”, con una mise dall’animo rock e soprattutto senza quegli scarponcini e… rosico. Sì, rosico.

Non è giusto, chi le ha dato il permesso di cambiarsi. Alcune cose dovrebbero rimanere immutabili. Rory con il suo stile semplice, da ragazza bon-ton del mid-west, era una di quelle. Non so come farò adesso a riguardare il telefilm, immaginandomela con il trucco nero e lo stivaletto strong...

Vabbè, mi sa che me ne dovrò fare una ragione.


Hands up who has never seen, even for once the show "Gilmore Girls."

Impossible to say, as on Sky, the two protagonists, Lorelai (Lauren Graham) and Rory (Alexis Bledel) sprout like mushrooms every two or three weeks, with their lives full of sugar and rich of monologues half ironc half absurd, not always so easily to share (I sometimes can not follow them, they speak too fast, for example).

The reason for this prologue is simple: I remembered Alexis Blendel-Rory as she was in the show. A little girl, sweet and polite, kind and intelligent, who roamed the streets of Stars Hollow, wrapped in unlikely old woolen sweaters of thousand colors and brown suede boots, worthy of Anette,( the one of the cartoon)


Then I find her here, at the Alexa Chung show, all dressed up, with a black "modern" dress and a rock twist and especially without those shoes ... I'm jealous. SO jealous!
Is not right, who gave her the permission to change. Some things should remain immutable. Rory with her simple style, a bon-ton girl from the mid-west, was one of those. I can't figure it out, how I will still watch the show, thinking about that images of her with makeup and black boots...

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source: google, luisaviaroma, net-a-porter

The day that I left my cell home...

sabato 12 settembre 2009

Allora l'ammetto: dovevo esserci anche io in questa foto scattata in occasione delle ultime sfilate di moda. Ma quel giorno, che sfortuna!, ho lasciato a casa il cellulare e non sono riuscita a sentire le chiamate che Daria, Karolina, Jordan e le altre mi hanno fatto. Quasi una ventina, per chiedermi di raggiungerle prima del click!!!
Peccato, mi sarò persa sicuramente una bella giornata. Vabbè, alla prossima girls, non mancherà occasione!

Ok, I have to admit it: I had to be there myself in this picture taken at the most recent fashion shows. But that day, what bad luck!, I left home my cellphone and I could not hear the calls that Daria, Karolina, Jordan and all the others did to invite me to join them before the latest click!
Too bad, I definitely lost a wonderful day. But I'm optimist: next time girls I'll be there... do not worry!!!

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People I like: Sophie Gitting

venerdì 11 settembre 2009



Meravigliose, eleganti, chic, vertiginosamente sensuali, sono le scarpe opera d'arte di Sophie Gitting. Finalista del concorso Fashion Fringe Shoes, quest'inverno debutta con una collezione che porta il suo nome e che difficilmente dimenticheremo presto.
Ispirata dall'arte, dall'architettura, dall'interior design, Sophie ci propone delle calzature che hanno un gusto neoclassico, ma un carattere contemporaneo.
La strada davanti a lei, è decisamente in discesa. Vai Sophie, noi siamo tutte con te.



"Beautiful, elegant, chic, dizzyingly sensual, are the shoes/work of art by Sophie Gitting.
Finalist in the Fashion Fringe Shoes competition, Sophie debuted this winter with a collection that brings her name and that will be not easily forgotten soon.
Inspired by art, architecture, interior design, Sophie offers us the footwear collection that has a neoclassical style, but a contemporary character.
The road in front of her is decidedly downhill. Go Sophie go, we are all by your side.


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Italian Bloggers contro la Violenza

mercoledì 9 settembre 2009

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Una mail lampeggia nella mia casella di posta, è la blogger Tuzi che mi invita a partecipare ad una cosa. Importante. Decisiva. Che fa riflettere.
"Il 9 e il 10 Settembre si lotta contra la violenza alle donne", mi scrive. Perchè non facciamo qualcosa anche noi per sostenere la manifestazione? Detto, fatto. In un turbine di emozioni, una cascata infinita di mail, le bloggers si sono organizzate per dire tutte insieme, e tutte a proprio modo: "No alla Violenza sulle Donne".
Il male va fermato, la violenza oscura che silenziosa si insinua nella vita di una donna va fatta fuori. Noi blogger, cominciamo così, indossando qualcosa di bianco e facendo sentire la nostra voce. Fai qualcosa anche tu, vestiti di bianco e partecipa all'iniziativa. Per infos qui.

Can't wait!

martedì 8 settembre 2009

People I like: Jason WU, Resort Collection 2010

lunedì 7 settembre 2009


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source:style.com

New shirt, new collage

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like it!!!

wearing: I love Rome shirt, zara leggins and gilet, coral skull pendant, Cameo&Corals-Ravello

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