In the mood 4: Pink

lunedì 6 aprile 2009

C’è voglia di romanticismo.
Nella vita, nell’amore, nella moda.
Voglia di abbandonarsi a dei piccoli piaceri sublimi, dolci, lontani dalla nube nera che avvolge la nostra quotidianità.
Voglia di gentilezza, di candore e semplicità raffinata.
Voglia di farsi accarezzare da animi colmi di una rinnovata femminilità e umanità silenziosa, suadente, per nulla chiassosa. Voglia, che nella moda si traduce in una ricerca verso nuove forme di espressione che ripescano il classico garbo signorile delle donne anni ‘50, la classe innata delle eroine di film come “Colazione da Tiffany” e “Vacanze Romane” e li mescolano con una contemporaneità più veloce, pratica, ma non per questo meno bisognosa di tale eleganza.
Come spiegare altrimenti questa esplosione di tulle, pizzi e ricami. Quest’ondata di stampe floreali e abitini da cocktail. Questo desiderio di ammantarsi di piume, fiori nei capelli, petali. E ancora questo dilagare di colori delicati, pastello, dal rosa al fucsia, dal verde acqua al giallo limone.
Contro una tendenza opposta, quella rock, che ci vuole arrabbiati e aggressivi, questa anela ad un benessere soave che fa della dolcezza nei modi e nei vestiti la sua arma vincente. Del resto un’Audrey Hepburn con giubbino di pelle e jeans strappati, in realtà, non riusciamo proprio ad immaginarla.
Pensate poi ai foulard da annodare in vita o da portare in testa a mo’ di turbante, come una certa Jackie Kennedy a Capri, un po’ di anni fa. Alle gonne a ruota e i vestiti strizzati, ospiti prediletti di guardaroba come quello di Marylin e Doris Day.
Un nuovo modo di guardare alla vita che si rispecchia nella moda – suo riflesso fedele- attraverso il protagonismo assoluto delle crinoline, dei volants, delle arricciature. Non si lesina, anzi ci si fa sommergere, da abiti da debuttanti, allure principesche, accessori fantasiosi che inneggiano alla leggerezza dell’animo.
Leggerezza che compare nei tessuti, nelle trasparenze, nei dettagli da bambolina.
Perché forse quello di cui abbiamo bisogno è proprio la possibilità di pensare che un’altra storia possa essere scritta. Una storia fatta di ottimismo, buon’umore e sentimenti sinceri, da cui ripartire. Una sorta di favola postmoderna, dove il lieto fine può essere contemplato e dove la famosissima formula “e vissero felici e contenti” non risuoni come un’utopia ma come un augurio. Un auspicio per un domani diverso, migliore, che ognuno di noi, speriamo, possa fare all’altro.

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5 commenti:

tanya ha detto...

SO romantic! I love how you grouped these pics together...I need my pink fix :-)

6 aprile 2009 alle ore 16:38
Couture Carrie ha detto...

Gorgeous post! Love the Converse!

xoxox,
CC

6 aprile 2009 alle ore 19:09
Seeker ha detto...

Beautiful pictures

xoxo

6 aprile 2009 alle ore 23:18
Anonimo ha detto...

Un gran bel colore, che ti mette un profumo di primavera nel cervello....

8 aprile 2009 alle ore 14:20
Erin ha detto...

cute ;)

8 aprile 2009 alle ore 14:43

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