Graditi ritorni

martedì 23 settembre 2008

Da bambina mi piaceva il profumo della calzamaglia appena srotolata dallo scatolo. E quella morbidezza, che una volta lavata, perdeva. Per non parlare dei drammi, quando appena messe su, un piccolo intoppo le rovinava, le sfilava e nel peggiore dei casi le bucava, rendendole inutilizzabili. Proprio loro: le calze. Nuove nuove, rosa a fiori rossi, comprate per la domenica.
In realtà, mi sono sempre piaciute. Nell’adolescenza colorate, in tinte o fantasie improbabili, sotto gonne, vestitini, bermuda altrettanto improponibili; in seguito, minimal, nere, grigie o marroni per completare un look, senza cadere nel banale.
Oggi tornano protagoniste. Questo è, senza dubbio, il loro anno.
Scure, ricamate, colorate, pesanti, di lana, saranno loro a dominare la città.
Strumento di seduzione tutto femminile -chi potrà mai dimenticare l’effetto della calza velata con la linea scura a disegnare il polpaccio nei film anni ’50- la calza torna alla ribalta, complice forse anche il fatto che il collant, ormai vecchiotto, ha compiuto 50’ e bisognava festeggiarlo.
Dimenticate, dunque, il leggins. Andranno ancora un po’ in giro per il mondo, ma non con la stessa popolarità e salutate la gamba nuda. A Milano, magari, continueranno ad esibirla con fierezza e noi li lasceremo fare, senza intervenire: se vogliono morire di freddo facciano pure, a noi i collant piacciono. Punto. In fondo, tra parigine, autoreggenti, collant o calzini, c’è solo l’imbarazzo della scelta: perché, dunque, privarsi di cotanta moltitudine????
Il nuovo trend, poi, s’ammanta di colori sgargianti, si culla in tessuti preziosi -pizzo e ricami- e si svela in abbinamenti eccentrici o in pan-dan con gli accessori, a seconda delle esigenze e dei mood personali, che lo rendono irresistibile.
Perfette per ravvivare il guardaroba e rendere speciale una mise semplice e discreta, le calze sono fedeli alleate delle donne, se non altro perché permettono di nascondere piccoli difettucci e appuntamenti dall’estetista saltati, senza lasciar trapelare il minimo indizio.
Le varianti, inoltre, sono infinite: a parigina in coordinato con una mini, a gambaletto colorato che fa capolino da uno stivale, borchiate- sì, avete letto bene- decorate o mono-grammate, fino ad arrivare ai calzettoni portati alla garçonne con francesine stringate e irriverenti.
Insomma, non ci resta che dargli un caldo benvenuto, anche se un dubbio mi rimane: “Ma la Befana andrà avvisata?”.










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