Buongiorno. Mentre vi scrivo oggi, comodamente seduta dinanzi al mio pc, negli stati uniti, “orde assassine” di fameliche shoppers staranno invadendo i vari centri commerciali e i negozi, per partecipare a quello che pare essere uno degli eventi più atteso: Il Black Friday.
Una vera istituzione per il popolo americano, che lo celebra ogni anno, all’indomani della famosissima festa del Ringraziamento, il black friday è tradizionalmente il giorno dedicato all’inizio delle compere natalizie. Qualcuno potrebbe obiettare che si tratti più o meno del nostro alterego italiano: l’“Otto Dicembre- Giorno dell’Immacolata”, quando l’italiano medio si sveglia dal torpore e capisce che Natale è vicino e bisogna affrettarsi con i regali.
Quello che però rende più interessante la versione americana è la serie di offerte, sconti e lanci che sono proposti ai consumatori, per incoraggiare le spese.
Ho letto di megastore capaci di aprire alle cinque del mattino e di regalare cospicui gadget ai primi cento folli acquirenti, di persone accampate dinanzi alle vetrine per guadagnarsi il pezzo più bello, di strenne super convenienti e altre promozioni gustosissime.
E se per gli economisti, il “venerdì nero” rappresenta una festa a carattere commerciale, che diviene un valido indicatore della predisposizione agli acquisti degli americani e della loro capacità di spesa, per tutti gli altri è un momento di divertimento e soprattutto di ricerca all’acquisto più vantaggioso.
Varie sono le teorie circa la nascita di quest’usanza e l’ipotesi più plausibile fa capo al fatto che abitualmente i libri contabili dei commercianti passavano, in questo periodo, dal colore rosso al nero (rosso sta per perdite e nero per guadagni): con il black friday, dunque, inizierebbe il periodo dell'anno più proficuo per i retailers, capace di portare in nero, quindi in attivo, i conti delle aziende commerciali.
La mia domanda a questo punto è: “Come abbiamo fatto a dimenticare nuovamente quest’opportunità di spesa frenetica?” “Perché non abbiamo ‘salvato la data’ e fatto un biglietto per New York, ad esempio?” Io mi prendo la mia parte di colpa e umilmente chiedo venia per non avervi avvisati prima, e voi?
Quello che mi consola è che alcuni negozi, soprattutto di vendita on-line, seguendo questa politica d’incentivi statunitensi, hanno aderito all’iniziativa promuovendo anche qui una serie di proposte simili. Quindi, amiche e amici, mano al mouse e via allo shopping attraverso il world wide web. Che poi a dircela tutta, è anche più comodo. Con i dolori alla schiena, per aver dormito sul marciapiede, come si fa a correre per gli scaffali per proteggere il bottino???
source:jakandjil, net-a-porter
My black Friday wishlist
In adam, In Marc Jacobs, In net-a-porter, In puccivenerdì 27 novembre 2009
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4 commenti:
non sapevo nulla di questa tradizione...gli americani sono davvero fantastici!!
27 novembre 2009 alle ore 12:46peccato non poter essere a new york...mi organizzerò per il prossimo anno!!
che figata! xD non sapevo di questa "festa" americana.. mi piace molto la tua lista =)!
27 novembre 2009 alle ore 12:47Quanto vorrei un Black Friday europeo >_____>
27 novembre 2009 alle ore 14:03Il tacchino lo lascio pure, ma il BF è un'istituzione !
Quel blazer è di-vi-no. Cosi semplice e perfetto, wow !
che bello!! perché non lo fanno anche da noi?
27 novembre 2009 alle ore 15:59proprio ieri osservavo che se ci fossero promozioni prima di natale sarebbe ancora più una gioia fare i regali (e personalmente ne farei anche di più!)
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